Il Museo Virtuale Paleolitico (MUVIP) nasce con l’obiettivo di trasmettere a tutti l’importanza storica, naturalistica, geologica ed archeologica della costa di Marina di Camerota e di favorire la conoscenza degli elementi archeologici di maggiore importanza di tutto il territorio e in particolare delle grotte preistoriche attraverso un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Esso si compone di una sala immersiva, dove grazie a delle pareti sensibili al tocco, l’utente è in grado di scegliere quale percorso di scoperta delle grotte, e di una sala informazioni, dove è possibile non solo conoscere il territorio di Camerota e delle sue frazioni attraverso un plastico dell’area, ma scoprirne anche le caratteristiche grazie ad una installazione di approfondimento sulle varie frazioni. Il punto informazioni e i materiali cartacei completano l’offerta.
Percorso preistorico
Molte sono le grotte che caratterizzano la costa di Marina di Camerota, ognuna peculiare per forma e vicende storiche. Tra esse ve ne sono tuttavia alcune di importanza enorme, frequentate in epoca preistorica da gruppi di Neandertal e di antichi “sapiens” che qui vissero lasciando evidenti tracce del loro passaggio.
Raggiungibili a piedi con una splendida passeggiata dal centro di Marina di Camerota verso la spiaggia di Lentiscelle, sono le grotte della Cala, del Poggio e della Serratura, mentre la grotta del Noglio e la baia degli Infreschi possono essere viste attraverso una piacevole gita in barca.
Le profondità di queste caverne hanno custodito strumenti di pietra scheggiata, focolari, ossa di animali, contenitori in ceramica, ciottoli dipinti e ami da pesca in osso che hanno permesso di ricostruire la vita dell’uomo preistorico, le sue attività, ma anche l’ambiente nel quale viveva.
Grotta della Cala, Grotta del Poggio, Grotta della Serratura e Grotta del Noglio sono solamente alcuni dei silenziosi testimoni che hanno raccontato agli archeologi le vicende umane e le trasformazioni climatiche degli ultimi 200.000 anni. Nel corso di questo lungo periodo, infatti, sono avvenute frequenti e intense variazioni climatiche, con un’alternanza di periodi caldi e freddi che hanno trasformato il paesaggio, la vegetazione e la composizione della fauna.
Grotta della Cala
La Grotta si apre a pochi metri dal mare, La pianta della caverna ha una forma a clessidra ed è composta da un’antegrotta e da un retrogrotta, collegati da strozzatura.
Le testimonianza archeologiche in questa grotta indicano una frequentazione iniziale da parte di gruppi Neandertaliani nel Paleolitico medio, ed un più sistematico utilizzo della grotta da parte di Uomini anatomicamente moderni (Homo sapiens) succedutisi nel tempo, fra 30.000 e 10.000 anni or sono, con una interruzione (come a Grotta della Serratura) fra 24.000 e 16.000 anni fa, in corrispondenza dell’ultimo periodo di massimo raffreddamento climatico.
Gli strati più significativi sono quelli di un particolare periodo culturale del Paleolitico Superiore, chiamato Gravettiano, circa tra 27.000 e 24.000 anni fa. Questi livelli sono caratterizzati da un’ampia varietà di strumenti in pietra, come grattatoi e punte a dorso, da abbondanti resti faunistici, conchiglie marine utilizzate come ornamenti, manufatti in osso e focolari. L’economia di caccia era basata soprattutto sullo sfruttamento del Cervo.
Dagli strati più recenti, infine, provengono interessanti reperti: dal Mesolitico un ciottolo dipinto, dal Neolitico una sepoltura infantile e dalla successiva Età del Rame dei contenitori in ceramica e alcuni ami in osso, ingentiliti dalla forma a pesciolino dell’attacco a cui si fissa il filo della lenza.
Grotta e Riparo del Poggio
Il complesso del Poggio è situato su uno sperone calcareo ad Est di Marina di Camerota. In origine esso era costituito da un’unica caverna formata da una cavità più piccola, l’attuale Grotta, che funzionava da galleria di drenaggio di una grotta enorme, l’attuale Riparo. Crolli successivi hanno determinato la forma attuale.
Numerosi sono i reperti litici e faunistici lasciati dai gruppi umani che hanno frequentato il sito fra 200.000 e 40.000 anni fa e che ci permettono di capire sia l’evoluzione tecnologica di queste antiche popolazioni di ceppo Neandertaliano che i cambiamenti climatici intercorsi.
Dai livelli più antichi provengono resti di elefante, rinoceronte e, cosa rara, due resti umani: un molare e un osso della caviglia.
Dagli strati più recenti, invece, provengono interessanti manufatti: punte, lame e raschiatoi, che rivelano l’abilità nell’attività di scheggiatura della pietra da parte dell’Uomo di Neandertal.
Grotta della Serratura
La cavità si apre sulla spiaggia di Lentiscelle e prende il nome dalla caratteristica forma dell’apertura. Abbastanza profonda, la grotta è stata frequentata da gruppi umani del Paleolitico superiore (fra 25.000 10.000 anni fa), del Mesolitico (circa 9.500 anni fa) e del Neolitico medio e recente (circa 6700/6000 anni fa).
Da questi ultimi livelli provengono alcuni resti umani isolati. In tutta la serie sono stati rinvenuti manufatti in osso, ornamenti su conchiglie marine e numerosi focolari. Alla fase finale del Paleolitico appartengono tre ciottoli dipinti con un motivo decorativo in ocra rossa.
In questo stesso periodo i resti di fauna suggeriscono una dieta basata sulla caccia agli erbivori integrata da numerosi uccelli.
Inoltre, i frequenti resti di molluschi e di pesci (anguilla) di acque salmastre, indicano un insabbiamento della costa con la presenza di stagni, poi rinvasi dal mare nel Mesolitico.
Nel Neolitico, tecniche più elaborate di pesca in mare aperto sono testimoniate da resti di pesci di scoglio, come il pagello e l’orata.
Grotta del Noglio
La grotta si trova lungo la costa ad Est di Marina di Camerota, vicino all’insenatura di Porto Infreschi. Oggi la caverna non è raggiungibile dalla terraferma: l’unico ingresso si apre in una parete verticale affacciata direttamente sul mare, a circa tre metri d’altezza.
La caratteristica forma dell’apertura ha dato origine, negli anni, a diverse leggende sulla sua origine. Pochi ma significativi indizi hanno rivelato agli archeologi che l’uomo ha abitato questo luogo in diverse epoche della preistoria.
Le tracce della presenza umana si sono conservate su una piattaforma situata a 17 metri di altezza, non raggiunta dall’erosione marina che ha cancellato la serie stratigrafica preistorica.
Sono stati rinvenuti un livello del mesolitico (circa di 9 mila anni fa), con numerosi gusci di molluschi e, superiormente, alcuni livelli della media Età del Bronzo (1700-1400 a.C.).
In questa fase venne realizzato un pavimento artificiale, composto da strati di diverso materiale.
Un livello di argilla venne disposto su un lastricato composto da pietre e ciottoli, a sua volta steso sopra dei carboni incandescenti che, una volta surriscaldati, hanno indurito l’argilla. Ai lati di questo particolare pavimento sono stati individuati due focolari, uno dei quali delimitato da pietre.
Nonostante la limitata estensione dell’area, sono stati portati alla luce numerosi manufatti, di cui i più significativi sono sicuramente i contenitori in ceramica.
contatti: ECOMUSEO VIRTUALE DEL PALEOLITICO - Loc. Porto, (adiacente all'ASL) - Marina di Camerota (SA)
Tel. +39 0974 92 02 11 - email: camerotamuvip@gmail.
Gli Istituti scolastici che intendono aderire al progetto Scuole al Geoparco scegliendo il Museo virtuale del Paleolitico di Camerota, possono richiedere una sola uscita didattica per non più di due classi, purché il numero degli studenti partecipanti non superi le trenta unità.
L’ammontare del contributo erogabile (spese di trasporto) sarà erogato in funzione del numero degli alunni che compongono una classe o al massimo due classi, purché il numero dei partecipanti non superi i 30 alunni. Saranno esclusi dal contributo gli alunni eccedenti tale numero.
L’Ente Parco potrà erogare, a favore di non più di 2 classi, appartenenti a Istituti scolastici ubicati nell’area del Parco, un contributo economico per le seguenti tipologie di azione:
un contributo di € 1,50 a studente per l’uscita didattico-formativa (visita guidata al museo)
un contributo per le spese di trasporto
L'entità del contributo varia in funzione della distanza chilometrica che intercorre tra la sede della scuola e il geomuseo o geosito prescelto. Quanto al valore economico del contributo, l'Ente Parco, ha stabilito un importo compreso tra 4,50 e 9,50 € da corrispondere alle scuole, per ciascun alunno partecipante, in funzione della distanza chilometrica percorsa (A/R).
La visita guidata al Museo è totalmente gratuita.
Sono ammesse a contributo le prime 10 classi che faranno pervenire la loro adesione al protocollo generale dell’Ente, entro il 31 marzo 2016.
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