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Perdifumo
Dall’espressione latino-medievale pes de flumine (Piede di fiume), attraverso il dialettale “per-de-fiume”, è derivato il toponimo Perdifumo. Fu sede di uno dei più importanti cenobi del Cilento e sotto la protezione dei monaci, che assicuravano riparo da incursioni e calamità, si sviluppò il primo centro abitato, che in seguito si trasferì in un luogo più adatto alla coltivazione della terra. Le frazioni che costituiscono il paese sono Camella, Mercato e Vatolla che testimoniano antichi insediamenti romani, come dimostra la facciata della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Da visitare: i ruderi del Monastero di Sant’Arcangelo, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il Convento di Santa Maria della Pietà.
Il complesso montuoso che circonda il paese fu chiamato dai monaci bizantini Mons Coraci a causa dell’elevato numero di corvi che volteggiavano in cielo. Il filosofo Giambattista Vico dimorò nel Palazzo Vargas dal 1686 al 1695 e usava meditare sotto un secolare ulivo le cui fronde ancora oggi offrono la loro ombra ai passanti. La Fondazione Vico, sorta per salvaguardare e promuovere la figura del celebre filosofo, è sede della Biblioteca del Parco.
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