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Il paese trae le sue origini dall’antica Civitella, cittadella romana che sorgeva sul vertice della montagna omonima e che era stata assegnata ai veterani della guerra romano–giudaica i quali, dopo la distruzione di Gerusalemme al seguito dell’imperatore Tito, vennero ad abitarvi portando molti schiavi. I primi documenti certi su Moio risalgono al 1052, tuttavia la presenza di resti fortificati greci, visibili nell’area archeologica di Civitella, fanno pensare ad un insediamento connesso al sistema difensivo della città di Velia. Il comune è costituito dai borghi di Moio e Pellare. Nel primo va citata l’antica Chiesa di Santa Veneranda; nel secondo il ricco Museo della Civiltà Contadina con alcuni pezzi risalenti al XVIII secolo. Degna di nota è l’area archeologica, con resti di un agglomerato di case e di una struttura votiva.
Il paese è situato alle falde della montagna Civitella, rivestita di boschi di castagni; il paesaggio circostante è costituito da uliveti, vigneti, pascoli e boschi di castagni. Da visitare il Museo della Civiltà Contadina, che ospita oggetti di uso quotidiano legati al mondo rurale, in particolare gli attrezzi da lavoro dei campi e un mulino casalingo in pietra; le testimonianze che vi sono conservate ricostruiscono gli aspetti della vita quotidiana e religiosa delle famiglie contadine. Molto sentite le festività religiose di Santa Veneranda, il 26 luglio, e di San Bartolomeo, il 25 agosto a Pellare.