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Cicerale
Dalle terre di Cicerale, il cui nome deriva da cicer (terra che produce ceci), passava in antichità la via che metteva in comunicazione Paestum ed Elea; il primo insediamento pare risalire all’882, quando la città venne occupata dai Saraceni. Sotto Federico II divenne una fortificazione di grande importanza strategica, dal momento che egli pose qui il suo “quartier generale” per le operazioni militari contro i Baroni, che si erano rifugiati a Capaccio. Della vecchia fortificazione di Monte Cicerale restano purtroppo poche tracce, ma i ruderi, estremamente suggestivi, meritano comunque una visita. Da vedere anche il Palazzo Baronale ed il Convento Agostiniano, entrambi edificati nel periodo feudale, così come il Palazzo dei Carafa del XVI secolo. Sul Monte Cicerale si trova anche un’oasi di macchia mediterranea; mentre la località Bocca di Fava, l’antica Corbella, oltre ad un’incontaminata oasi, ospita i ruderi di un castello del XIII secolo.
Curiosa e interessante la visita all’imponente diga sul fiume Alento, una delle più grandi della regione Campania. Per i golosi impedibile la degustazione dei tradizionali ceci di Cicerale, un prodotto tipico locale la cui coltivazione, negli ultimi anni, ha avuto un notevole incremento grazie all’attività di imprese e cooperative agricole impegnate nel rilancio di questo antico alimento. Tra le festività religiose, il 18 agosto si svolgono i solenni festeggiamenti in onore di San Giorgio Martire, mentre San Nicola viene celebrato il 6 dicembre a Monte Cicerale.
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