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Il paese prende il nome dall’abbondanza di alberi di amarena (Prunus cerasus) che crescevano nell’area, dove fu fondato un cenobio (detto di Santa Barbara), che Papa Eugenio III riconobbe nel 1149. Il luogo era in realtà già insediamento in tempi antichi di coloni, provenienti probabilmente da Focea ed Elea, che, in cerca di legname per le navi, si erano spinti fino al crocevia che unisce le Terre Rosse al passo Beta. Il territorio del paese è florido per la fertilità delle terre alluvionali dei fiumi Palistro e Fiumarella e per la collocazione strategica ai piedi del Monte Gelbison. Tutto ciò ha determinato uno sviluppo edilizio i cui migliori esempi sono la Piazza San Silvestro e gli edifici gentilizi del centro.
Il paesaggio circostante si presta a passeggiate lungo l’alveo del fiume Palistro fino alla sorgente nei pressi del Passo Beta. Interessanti e varie sono le testimonianze dell’edilizia rurale nelle varie frazioni comunali di Massascusa, San Sumino, Metoio, San Biase, Petrosa e Santa Barbara. Tra le principali festività ricordiamo San Biagio a San Biase il 3 febbraio, Sant’Antonio a Ceraso il 13 giugno, Sant’Elia Profeta a Santa Barbara il 20 luglio e San Martino a Massascusa il 20 agosto.