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Orria
L’origine è incerta e probabilmente risale all’epoca della distruzione di Velia e, successivamente all’arrivo dei monaci basiliani, nell’VIII secolo. Il nome del Comune deriverebbe dal vocabolo horreum, grano, in quanto i monaci che fondarono la città iniziarono, come prima attività, a coltivare questo cereale. Il paese fu sconvolto e decimato dalla pestilenza del 1656. La principale attrazione di questo paese è la frazione di Piano Ventrale, che mantiene perfettamente conservata la sua struttura seicentesca con la piazza, i vicoli contorti, spesso ciechi e sovrastati da archi in pietra. Vi si può ammirare anche l’antica fontana che, secondo la leggenda, dissetò i veterani romani, supposti fondatori del paese. Caratteristici sono i murales che ornano le facciate di parecchi edifici del centro.
Il paese, disteso su un’amena collina, un tempo coltivata a grano, è circondato da boschi rigogliosi dove si possono fare piacevoli passeggiate a contatto con la natura. Diverse le festività religiose: il 7 luglio si celebra Santa Domenica, la seconda domenica di agosto San Felice, il 28 agosto Sant’Agostino. Nella frazione di Piano Vetrale, Sant’Antonio e Santa Sofia sono festeggiati rispettivamente il 13 giugno e il 30 settembre. A Orria è nato, nel XVII secolo, il pittore Paolo de Matteis, detto Paoluccio della Madonnina.
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