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La sua posizione interna al Cilento, alle pendici della catena Serra, offre un paesaggio unico che spazia fino al Mar Tirreno. Nonostante le modeste dimensioni attuali, il paese ha una storia antica: il centro, probabilmente sorto nel VII secolo, ha rivestito, specie in periodo normanno, un importante ruolo strategico–difensivo. Fu feudo di Antonello Petrucci, cui fu concesso da Ferdinando I d’Aragona, e poi devoluto, per la sua ribellione alla corte regia, e venduto a Berlingieri Carafa. Al suo antico ruolo rimandano i resti del castello con la pregevole Porta dei Leoni. Altri monumenti degni di essere visitati sono il Convento Francescano col suo chiostro e la Chiesa di San Nicola.
Il paese offre un paesaggio agrario suggestivo, popolato da querce, castagni, ulivi, viti e felci. Tra gli eventi che animano la vita del paese, nella frazione di Cardile, la rassegna gastronomica “Archi e Vuttari”. Da degustare la tipica soppressata di Gioi, prodotto di antica tradizione ricavato dalle parti pregiate del suino, la cui ricetta risale almeno all’XI secolo. È stata da poco ripresa la tradizionale Sagra del Fusillo. Tra le festività religiose, il 18 agosto si svolge la festa patronale di San Nicola, mentre la prima domenica successiva al Corpus Domini si festeggia la Madonna dello Schito.