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Situato in collina, in una posizione strategica, da cui domina l’intera vallata e l’antica via consolare, il paese fu raso al suolo e poi riedificato in epoca angioina. La nascita del paese è dovuta, molto probabilmente, ad un gruppo di profughi del centro romano di Cesariana, i quali, nel 915 d.C, vi si rifugiarono per scampare alle incursioni dei saraceni. Per la salubrità dell’aria, la ricchezza delle acque e la fertilità del suolo, Casalbuono fu feudo ambito da molti signori nel periodo medievale. La collina su cui sorge il nucleo storico conserva ruderi del castello, che fu sede dei Sanseverino, dei Cardone e di numerose altre famiglie nobiliari. Oggi il castello è conosciuto come Palazzo del Barone. Interessante la visita della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita nel XII secolo.
Sino al Regio Decreto del 14 dicembre 1862, il paese veniva denominato Casalnuovo. Nel 1348 una letale epidemia di peste, che si ripresentò nel 1656, decimò la popolazione. I prodotti locali sono legati alle lavorazioni artigianali in legno, ferro battuto e vimini. Piatto tipico da gustare è “a panèlla chièna” (la pagnotta ripiena), che costituiva l’antico modo di portare il pasto in campagna, e che consiste in una forma di pane cava riempita da una succulenta farcitura.