Castello longobardo
Sullo sperone più alto della collina, di fronte alle bastionate del monte Cavallo, sfidano ancora il tempo le rovine del primitivo castello longobardo. Malgrado le ingiurie dei secoli e degli uomini, la struttura è ancora in parte leggibile anche se i piani superiori sono quasi tutti crollati. Il "Castello de lauri" è citato per la prima volta in un documento dell’agosto del 932, il primo da cui compare nella storia anche il toponimo "lauri" da cui Laurino. Di certo il maniero, nel suo impianto originario, fu fondato dai Longobardi quantomeno agli inizi del X secolo. Considerato, però, sia i tempi necessari alla costruzione di un manufatto così complesso sia la notorietà che, a quella data, il castello sembra già avere, non è azzardato retrocedere la sua fondazione almeno alla fine del secolo IX. A testimonianza del ruolo di assoluto rilievo strategico che rivestiva nell’assetto difensivo delle varie monarchie succedutesi, il castello e, probabilmente anche il borgo, fu per lunghi periodi proprietà regia o demaniale e cioè non infeudato. Solo nel 1271, infatti, compaiono i Valdemonte come primi feudatari di Laurino. Il castello ospitò, per periodi più o meno lunghi, quasi tutti i feudatari succedutesi in Laurino. Cominciò a decadere già in seguito alla costruzione del Palazzo ducale ad opera dei Carafa verso la metà del XVI secolo e, ancor di più, dopo il 1734 quando Carlo III, nel tentativo di indebolire il regime feudale, obbligò i vari feudatari a risiedere a Napoli ricompensandoli con importanti cariche di corte.